Nei nostri viaggi di solito cerchiamo di avere buoni alberghi. Non sempre eccellenti e non sempre di lusso. A seconda dei luoghi e di quello che offrono. Ma “non potevo mai immaginare di immaginare” (cit. Marinella Battiato) di spostarmi nel giro di un’ora in sei stanze poste su cinque piani di un hotel con un poco arzillo vecchietto che mi seguiva facendomi vedere ogni stanza per farmi scegliere la migliore. Ma ogni stanza era una storia. I bagni sporchi, i letti sfatti, le spaventose macchie sui pavimenti mai lavati e sui pianerottoli scatole, bidoni e stracci. Continuo a urlare “no good” ma alla fine scelgo una stanza al primo piano e inizio con un raschietto a togliere le macchie. Coco intanto raccoglie con scopino e paletta.
Il vecchietto comincia a capire che forse è’ arrivata l’ora di rinfrescare mentre io mi armo di candeggina e comincio a lavare dappertutto. Lui comprende e si arma di tutti i prodotti in suo possesso. Entra e esce dalle stanze cercando di rimediare a quello che io gli faccio vedere.
Quattro stanze in cinque piani rivedono lo straccio dopo anni. E’ un tripudio di pulizia. Preso dal sacro fuoco della perfezione il vecchietto non si ferma, toglie persino la polvere per poi stramazzare sfinito su un divano. E’ davvero troppo.
Coco, spiritosamente, mi dice che domani in frontiera mi faranno andar via volentieri…
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