DAY 50: IRKUTSK – la Russia fin qui

Da un po’ sono in Russia, ovvero nella parte orientale che comunemente viene chiamata Siberia.
La prima importante città dove sono arrivato, è stata Novosibirsk che sorge lungo le rive del fiume Ob.
Si tratta di una delle più importanti città russe, dopo Mosca e Sanpietroburgo. Il centro è caratterizzato da imponenti palazzi di nuova costruzione e le strade sono perennemente invase da autovetture.
A parte la solita piazza dedicata a Lenin e il teatro dell’opera non ho visto nulla di apprezzabile.
A 800 km di distanza troviamo Krasnojask, che sorge sulle rive del fiume Enisej. Qui sono andato in concessionaria BMW per un controllo generale della moto e per sostituire i pneumatici con quelli nuovi, in vista del percorso che da qui in avanti sarà più difficoltoso.
A oltre 1000 km di distanza eccomi a Irkutsk, dove mi trovo attualmente, che sorge sul lago Baikal, ovvero la più grande riserva di acqua dolce del pianeta.
Per arrivare fin qui ho attraversato un’immensa distesa di boschi, la strada quasi sempre dritta segue il terreno con dei saliscendi piacevolissimi in moto, ed è veramente difficile mantenere il limite di velocità.
Ogni tanto si incontra un tratto in manutenzione che costringe a lasciare il nastro di asfalto per brevi sterrati senza grandissime difficoltà.
In verità l’unica difficoltà è dovuta alla temperatura abbastanza bassa e alla pioggia che mi ha accompagnato e vessato per più di 1000 km, costringendomi ad andature piuttosto lente, ma soprattutto ad arrivare in hotel fradicio.
Ogni tanto si attraversano dei binari. La particolarità che ho notato è che oltre alle barre bianche e rosse, che caratterizzano tutti i passaggi a livello, qui vengono poste sul terreno delle barriere mobili che escono dal terreno come i flap di un aereo per dissuadere ogni possibile tentativo di attraversamento.
Come dire… fidarsi è bene…

14199706_1593082504330499_6504553776914994743_n
A proposito di fiducia ho notato che in questa zona della Russia la gente è malfidata. Probabilmente per le innumerevoli fregature che hanno da sempre subito, forse per il clima rigido o forse perché “u lupu di mala cuscienza…”
Se chiedi a qualcuno per strada un’informazione il più delle volte mi viene risposto “niet…niet” e proseguono per la loro strada. Per trovare un interlocutore impiego una buona mezzora e più di tre tentativi.
Incredibile il fatto che vogliono sempre essere pagati prima, sia in Hotel, nonostante la prenotazione, la carta di credito a garanzia, sia al ristorante dove se chiedi una “soup” e magari dopo indichi con il dito il piatto uguale a quello di un altro avventore, e ti siedi, sperando di essere servito, ti accorgi che non accade nulla. Ben presto ho capito che prima devi pagare. E solo allora vieni servito. Se chiedi un’aggiunta di pane la risposta è “niet”. Allora bisogna alzarsi, contare fino a 10 per non mandarli a quel paese, andare alla cassa, pagare l’aggiunta e …voilà, il pane arriva subito.
Lo stesso accade ai distributori di carburante. Si arriva alla pompa di benzina per fare il pieno e si fa segno che si intende pagare con la carta di credito. Ma il pieno, così come lo intendiamo noi, in Russia non si può fare. Dato che pretendono prima il pagamento, bisogna stabilire subito la quantità di benzina che serve. E bisogna sempre regolarsi, perché se hai detto che ne vuoi venti litri e ne entrano diciannove, non c’è resto. Se invece ne hai chiesta troppa, te la erogano ugualmente indipendentemente dalla risibile quisquiglia di farla entrare o meno nel serbatoio.
A volte sorrido fra me e me pensando che se ci fosse stata Russo, avrebbe intavolato chissà che discussione nel tentativo di far cambiare le modalità di approccio e in quel caso ci sarebbe stato veramente da ridere.

#staytuned #cocoontheroad #girodelmondoinmoto #raccontidiviaggio #russia #transiberiana

Questa voce è stata pubblicata in Giro Del Mondo In Moto. Contrassegna il permalink.