Ogni mattina Vladivostok si sveglia…

Ogni mattina Vladivostok si sveglia avvolta nella nebbia, che le conferisce un aspetto un po’ tetro e decadente.
Poi piano piano la nebbia si dirada e un timido sole comincia a rischiarare tutto, rendendo giustizia ad una bellissima città.
Le vie del centro sono un continuo saliscendi e si notano delle belle abitazioni e dei palazzi importanti, come la casa di Yul Brynner o altre costruzioni che caratterizzano il periodo colonialista russo. Non mancano giardini e statue intitolate a personaggi famosi, come ad esempio quella a Vladimir Vysotsky.
La città si protende sul mare e antistante ad essa c’è l’isola “Russky”. Somiglia un po’ a Istanbul anche per i suoi ponti come il “Golden Bridge” e soprattutto il più famoso “Bridge to Russky Island”, il secondo ponte al mondo per altezza dei piloni che collega la città all’isola.

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In verità penso che questa città assomigli più a Montecarlo, sia per come le colline degradano verso il mare ma soprattutto perché qui il costo della vita è di gran lunga superiore al resto delle città fin qui visitate. Anche gli hotel sono costosi e si è allargato il divario fra quelli costosi e quelli economici, ma molto poco decorosi, al punto che dopo due tentativi, il primo scartato senza ripensamenti, e il secondo, alle 21.30 e dopo ben 800 Km, accettato mio mal grado per sopraggiunta stanchezza, ho dovuto il giorno successivo cercare una sistemazione molto più costosa, ma quanto meno decorosa.

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In generale la città, nonostante sia il capolinea della famosissima linea ferroviaria “transiberiana”, e quindi crocevia di tutte le popolazioni di quest’aria geografica, dove le infiltrazioni e le contaminazioni coreane, giapponesi o cinesi si fanno sentire, secondo me ha molto poco di orientale, almeno nei tratti somatici di chi si incontra per strada, a parte le frotte di turisti cinesi e giapponesi che quotidianamente la invadono.
Una nota a parte merita l’isola Russky, interamente ricoperta da boschi e prati inglesi, che ospita numerosissimi campus e università, quindi con una altissima concentrazione di giovani, che da tutta la Russia si concentrano qui per studiare.
Dovrò restare in questa città fermo per una settimana in attesa del traghetto per il Giappone del prossimo 21 settembre. Il traghetto collega una volta a settimana la Russia con la Corea prima e con il Giappone dopo. Parte da Vladivostok tutti i mercoledì e fa sempre lo stesso tragitto.
Resterò in Giappone per due settimane.
L’ 8 ottobre prenderò lo stesso traghetto ma questa volta con destinazione Corea.
E il viaggio continua….

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