Valle sacra

Pensavo che Machu Picchu valesse un viaggio e in realtà per alcuni aspetti è veramente così. Ma nel nostro peregrinare di questi giorni a Cuzco e in tutta la Valle Sacra, abbiamo trovato dei luoghi che rimarranno comunque un ricordo indelebile per la magia e la particolare suggestione che hanno suscitato. Luoghi che testimoniano la grandezza della civiltà degli Incas. Quello che resta oggi è ben altro. I siti archeologici completamente invasi dai pulmini e dagli autobus delle tante agenzie, la scortesia, la poca attenzione e la superficialità di chi vuole solo spennare il turista che viene portato in giro secondo pacchetti rigidamente preconfezionati con immancabili stazionamenti in finte case andine per vendere prodotti, contrapposti all’affabilità, alla dolcezza e alla gradevolezza degli incontri fortuiti con le persone più umili. Le condizioni igieniche disastrose, l’ambiente deturpato dall’immondizia anche in prossimità dei siti più belli, il degrado di intere città e la desolante povertà dei piccoli paesini. Si, questo ho visto in questi giorni: la miseria, bambini sporchi all’inverosimile, donne e uomini seduti davanti a case, che nulla hanno di una casa, perchè costruite con mattoni di fango e lamiera. Di contro ci sono luoghi magici, incantevoli e spaventosamente belli: canyon, canali, scorci indimenticabili. 52 etnie che continuano a mantenere le loro tradizioni e i loro usi e costumi anche a rischio di non evolversi, mondi diversi e a volte distanti, troppo distanti.

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